30 novembre – 31 dicembre 2019
Palazzo GIL
Martedì-sabato ore10-13 e 17-20
Domenica ore 17-20

Cosa resta oltre alle emozioni, alle parole, appuntate con la penna e con la forza della memoria, che ci hanno portato in viaggio per il mondo, nella profondità della riflessione sulla bellezza?
Per trenta giorni, negli spazi espositivi della GIL, resteranno le foto di Pino Bertelli e per sempre nei nostri occhi quei volti in bianco e nero colti in una fissità granitica o divertita.
Il pubblico di Poietika, gli ospiti di Poietika costruiscono una galleria di volti che, nella loro intensità, riportano all’intensità di quei giorni, all’impegno ostinato di chi lavorava dietro le quinte, alla riflessività di chi ascoltava, alla forza di chi comunicava.
Sullo sfondo la bellezza di un teatro vivo, colmo, palpitante, lo scenario costante di Poieitka, ma anche gli scorci delle strade, delle chiese cittadine, che costituiscono il contesto complessivo del festival, la sua forza contagiosa.
Qualcuno si ritroverà tra quei visi, qualcun altro in scatti non esposti, ognuno incontrerà pezzi del racconto realizzato con sensibilità d’animo da Pino, gentile combattente, che ci ha accompagnato discretamente in ogni incontro, tra il pubblico e dietro le quinte, spinto da quella curiosità, che si è fatta presenza irrinunciabile e, per così dire, strutturale.
Poieitika si presenta attraverso la sua umanità, l’umanità che affascina Pino Bertelli e alla quale si avvicina in maniera “disordinata” ed insolente, come piace al suo animo anarchico, cogliendone le potenzialità di vita e di novità.
Grazie a lui Poieitka aggiunge una pagina nuova, uno sguardo diverso, si apre a scenari finora inesplorati, impara linguaggi appena saggiati in passato, arricchisce sé stessa.
Ma la mostra è anche la nostra testimonianza ed il nostro tributo a tutti gli uomini, a tutte le donne che hanno viaggiato con noi, credendo nella forza della condivisione e del confronto, che soli consentono di crescere in sensibilità e conoscenza, che soli ampliano gli orizzonti del nostro stare a questo mondo.
Antonella Presutti